Sigla
Rieccoci 👋👋. Ripartiamo da una delle notizie in coda all’ultima Poletichette, ovvero: A breve potrebbe passare un decreto legge che riprende i contenuti del ddl Sicurezza, ma aggirerebbe il dibattito parlamentare per diventare legge (sarebbe una mossa autoritaria che solleverebbe grandi polemiche).
Ecco, detto fatto, il Consiglio dei ministri ha approvato suddetto decreto. Ma facciamo un passo indietro e torniamo a novembre 2023. All’epoca il governo Meloni aveva annunciato il ddl Sicurezza, un provvedimento intenzionato a introdurre nuovi reati e inasprimenti di pena: possibilità di arrestare le donne incinte o con figli di meno di un anno; il divieto di vendere schede telefoniche a persone extracomunitarie che non esibivano il proprio permesso di soggiorno; l’introduzione di nuovi reati per le rivolte in carcere, anche nei casi di disobbedienza passiva; una misura che dava alle agenzie di intelligence la possibilità di chiedere e ottenere dati riservati dalle amministrazioni pubbliche per motivi di sicurezza nazionale, scavalcando le leggi sulla privacy.
Il disegno di legge è approdato alla Camera a inizio 2024, poi approvato a settembre. Nel passaggio al Senato, potremmo dire, si è impantanato. Causa principale di questo rallentamento nell’iter di approvazione sono state le obiezioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Così l’esecutivo di Giorgia Meloni, compreso che difficilmente il capo dello Stato avrebbe sciolto le sue riserve, alla luce del dibattito in Senato che avrebbe potuto portare modifiche significative dell’impianto di legge, ha deciso di aggirare l’ostacolo procedendo in maniera a dir poco “irrituale”. E rispolverando il sistema dei decreti legge.
DL
Come funziona l’approvazione di un decreto legge (anche detto DL): il Consiglio dei ministri lo approva e viene pubblicato subito nella Gazzetta Ufficiale (anche se nel caso specifico la pubblicazione non è ancora avvenuta), quindi ha validità fin da subito. Ciò nonostante il DL deve comunque essere approvato dal Parlamento con la votazione a maggioranza prima alla Camera e poi al Senato. Ciò però deve avvenire entro un limite massimo di 60 giorni, con possibilità di modifica davvero minime, che poi è la principale differenza che possiamo individuare tra DL e disegno di legge “normale”.
Quindi cos’ha fatto il governo, in soldoni: ha preso il ddl Sicurezza, lo ha fotocopiato e poi ritirato dal dibattito parlamentare. Lo ha sostituito con un DL che ha poi approvato in Consiglio dei Ministri il 4 aprile, data da cui partono 60 giorni per l’approvazione definitiva in Parlamento. In barba all’opposizione del presidente della Repubblica e al dibattito parlamentare.
Motivazioni politiche
La scelta del DL è stata anche un compromesso tra Fratelli d’Italia e Lega. Salvini, che spingeva per l’approvazione rapida, ha incassato una piccola vittoria. Con l’approvazione di una settimana fa, infatti, il ministro dei Trasporti ha potuto presentare il risultato al congresso del suo partito, tenutosi lo scorso weekend. Per l’occasione Salvini è stato confermato segretario fino al 2029, fatto scontato visto era l’unico candidato. Ma il congresso ha visto anche la partecipazione del generale Roberto Vannacci, che tesserandosi al partito ha sancito il rientro tra i ranghi di una parte dell’elettorato leghista che pensava a una sorta di scissione. E, ben più importante, c’è stato un intervento da remoto di Elon Musk, il segretario speciale di Donald Trump, fatto che sancisce come il magnate americano abbia “eletto” la quota leghista di governo come principale interlocutrice.
Dunque Salvini ha incassato un rinforzo della sua leadership. Meloni, da par suo, ha ottenuto una versione della legge più moderata, condivisa anche con la presidenza della Repubblica per evitare un conflitto istituzionale. Di fatto il Quirinale ha almeno apprezzato le smussature per evitare il conflitto istituzionale.
Cambia poco
Ma, sorge spontanea la domanda, il DL approvato e il ddl Sicurezza (che, ripeto, era ancora lontano dall’approvazione) quanto si assomigliano?
Innanzitutto qui tutte le principali misure stabilite dal DL.
Qui, invece, cosa cambia rispetto ad ddl originale:
Carcere per donne incinte:
Resta la possibilità di detenzione in ICAM (Istituti a custodia attenuata per madri).
Obbligo di esecuzione della custodia cautelare in ICAM.
Introdotta una relazione annuale al Parlamento sull’applicazione della norma.
Cannabis light:
Vietata la vendita delle infiorescenze, ma permessa la coltivazione per semi.
SIM per migranti:
Non più obbligatorio il permesso di soggiorno; basta un documento d’identità valido.
Servizi segreti:
Eliminata la norma che obbligava enti pubblici e università a condividere dati sensibili in deroga alla privacy.
Al netto degli “addolcimenti” resta l’impianto di una legge decisamente securitario, che prosegue la tradizione di questo governo affezionato all’allargamento del codice penale.
Il fine ultimo è “aumentare la sicurezza”, ma ci vanno di mezzo anche i diritti. Quello al dissenso ad esempio: con l’introduzione di pene per proteste violente, imbrattamenti, blocchi stradali (che da illecito amministrativo diventa reato), si va chiaramente a colpire chi protesta in piazza. Pensiamo alle carceri, ai centri migranti, dove le condizioni di vita sono pessime. In risposta si introduce il reato di rivolta in questi luoghi.
Infine c’è tutto il modus con cui questo decreto diventa legge, aggirando il sistema, scavalcando il dibattito. Attenzione, il dispositivo del decreto legge non è che lo ha invento Meloni, ma di solito si usa per emergenze, disastri, calamità, quando servono risposte subito insomma.
I tempi si sono accorciati, certo, così tanto che al momento dell’approvazione il testo non era nemmeno completo, solo così si spiega che a 7 giorni di distanza Mattarella non ne abbia ancora ricevuto una copia, e nulla sia stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (quindi sì, abbiamo finora parlato di una roba che in teoria non ha ancora nessuna concretezza in termini legali). Il tutto per consentire a un capo-partito di fare bella figura sul palco. Tutto questo fa davvero sentire insicuri.
Letture
Morto a 91 anni Roberto De Simone, il compositore e regista che ha ridato vita al folk napoletano.
Re Carlo in Italia, citando Virgilio e Dante in Italiano nel suo discorso in Parlamento.
Finally: Prostituzione ed escort hanno il proprio codice Ateco.
Altre Notizie
Giorgia Meloni ha annunciato che il 17 aprile sarà a Washington per parlare con il presidente Trump e che l’intenzione è quella di azzerare i dazi reciproci.
Secondo il Financial Times, diversi leader europei starebbero facendo pressioni su Giorgia Meloni perché si schieri a favore di misure più aggressive contro gli Stati Uniti. Meloni sembra avere un rapporto piuttosto buono con Trump, e al momento non intende cambiare posizione. In questa intervista ha dichiarato di essere pronta a fare «quello che è necessario» per difendere gli interessi dell'Italia, e che dal suo punto di vista è «infantile» pensare di dover scegliere «tra Trump e l'Europa».
La Corte di Cassazione ha ritenuto "irragionevole e discriminatoria" la scelta di sostituire la dicitura "genitori" con "padre" e "madre" sulle carte d'identità dei figli minorenni. La Corte ha respinto il ricorso presentato dal ministero dell'Interno contro una sentenza con cui la Corte d'appello di Roma ha disapplicato un decreto ministeriale del 2019, quando al Viminale c'era Matteo Salvini.
Social
Chiudiamo con un buona notizia per l’occupazione femminile.
Sigla