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Settimana intensa per la premier Giorgia Meloni sul fronte internazionale. Per lei l’incontro alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Per alcuni è andata molto bene, per altri ordinaria amministrazione. Di sicuro il successo nella premier sta nel fatto che l’incontro non abbia riservato alcuna sorpresa, e abbia almeno formalmente confermato il feeling con Trump.
Durante il faccia a faccia, Meloni ha provato a giocare un ruolo di mediatrice tra Trump e Bruxelles, soprattutto su due fronti caldissimi: i dazi e l’Ucraina. Trump ha aperto a un accordo con l’Ue sul commercio, ma solo in cambio di maggiori spese europee in difesa e più importazioni di gas statunitense. Elon Musk non ha partecipato.
Trump ha accettato un futuro invito in Italia. Il giorno successivo proprio il suo vicepresidente JD Vance ha visitato, a Roma, i leader del centrodestra (Meloni, Tajani e Salvini) per un pranzo informale.
Prima volta in Albania
È partita questa settimana la prima operazione concreta del piano del governo italiano per esternalizzare la gestione dei migranti. Una nave della Marina militare ha trasferito in Albania 40 persone provenienti da diversi Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr).
È la prima volta che migranti già presenti in Italia vengono trasferiti in un Paese terzo non Ue per la gestione delle pratiche. Una decisione che probabilmente riaccenderà il dibattito politico e giuridico, anche a livello europeo.
Mattarella firma, ma con riserva
Martedì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la cosiddetta “legge Morandi”, promossa dalla Lega e sostenuta trasversalmente da quasi tutte le forze politiche per riconoscere benefici economici ai familiari delle vittime di crolli infrastrutturali come quello del ponte Morandi di Genova nel 2018.
Il primo punto riguarda l’ambito troppo ristretto di applicazione della norma, che riconosce i risarcimenti solo alle vittime di cedimenti di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale, escludendo altri casi drammatici come il crollo di edifici scolastici o sanitari. Perché un ponte statale sì, e un viadotto provinciale o una scuola no? Questo, scrive Mattarella, contrasta con il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione.
La seconda obiezione tocca un tema ricorrente: quello dei diritti delle unioni civili e delle convivenze. Nella legge si parla di “figli, in mancanza del coniuge”, mettendo dunque il coniuge al primo posto, i figli al secondo, e solo al terzo il partner di un’unione civile o un convivente. Secondo il Quirinale, questo ordine gerarchico è discriminatorio e non rispetta le sentenze della Corte costituzionale, che negli anni hanno stabilito la piena equiparazione patrimoniale e relazionale tra coniugi, conviventi e uniti civilmente. Il trattamento, in caso di risarcimenti, dev’essere esattamente identico.
Mattarella ha deciso comunque di firmare la legge per non ritardare ulteriormente il riconoscimento dei risarcimenti per le famiglie delle vittime del crollo di Genova, che attendono da anni. Restano però correzioni da fare. Per il Quirinale, infatti, i difetti della legge sono talmente evidenti che, se il testo non verrà modificato, la Corte costituzionale potrebbe bocciarlo in caso di ricorso.
A proposito di Mattarella, nella giornata di ieri è stato ricoverato per un intervento già programmato all’ospedale: gli è stato impiantato un pacemaker. L’intervento è andato bene e, come da comunicazione ufficiale, il presidente è in buone condizioni.
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Lucio Corsi, prima di diventare Lucio Corsi.
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