Criaturi
Nelle puntate precedenti: il governo va a Cutro, Consiglio dei ministri straordinario tenutosi nella località calabrese, sì ma la Guardia costiera perché non si è mossa, la caccia ai trafficanti per il globo terracqueo.
Sigla
Sono stati i russi, dunque. Secondo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, dietro l'alto numero di sbarchi di migranti nel nostro Paese da inizio anno ci sarebbe il gruppo Wagner. Trattasi di un plotone di mercenari che al momento opera in Ucraina finanziato dal governo russo. Prontamente è arrivata la smentita del capo della Wagner, anche se il gruppo militare pare aver messo una taglia sulla testa del ministro.
15 milioni di euro, questo è il valore della taglia. La segnalazione è stata fatta dall’Intelligence italiana, divulgata poi dal ministro stesso. Il timing di tutta la faccenda è sconcertante, meglio non pensare male. Chiaramente i flussi migratori vengono regolati ad arte per mettere sotto pressione l’Europa in determinati frangenti, questo è uno di quelli. L’aumento delle casistiche da inizio anno (numeri triplicati rispetto al 2022) indica l’intervento di altri fattori oltre a quelli che normalmente determinano le migrazioni. Opera dei russi? Può darsi, così come può darsi che la taglia sul ministro esista davvero. Vero, falso, ne stiamo parlando e quindi è già reale per quello che conta, ma occhio a non perdere di vista il punto: la sera del naufragio di Cutro perché la Guardia costiera non è entrata in azione? È anche questa opera dei russi?
Nel campo delle ipotesi c’è anche quella che vede la Guardia costiera fermata, quella notte in Calabria, da regole alte che stabiliscono come i soccorsi in mare devono essere effettuati. Questo è ciò che proveranno a sostenere i legali delle famiglie delle vittime, che in settimana hanno depositato un documento alla Procura di Catanzaro: si tratta di un “Accordo tecnico-operativo per gli interventi connessi con il fenomeno dell’immigrazione clandestina via mare”, firmato il 14 settembre 2005 dall’allora ministro degli Interni Giuseppe Pisanu (governo Berlusconi). Accordo che di fatto è ancora in vigore ma che, pare, non sia mai stato effettivo fino all’arrivo di Matteo Salvini al ministero degli Interni nel 2019.
Il documento fa parte degli atti allegati alla memoria che il pool difensivo che rappresenta le famiglie delle vittime hanno presentato in Procura a Crotone. Sarebbe questa la leva giuridica secondo cui alla Guardia costiera non è stata ordinata l’uscita: perché il caso non è stato etichettato come “evento sar” (di ricerca e soccorso). Invece, prima del 2019 ogni barcone di migranti in mare rappresentava un evento sar, a quanto pare per prassi, giusta, e non per legge.
Opposizioni
Il governo è, per fortuna, chiamato alle sue responsabilità anche in parlamento, opera di un’opposizione rediviva. Questa settimana la premier Meloni era attesa al question time presso la Camera, un momento di domanda e risposta in cui il chiamato in causa dà conto delle sue ultime mosse. Il confronto più atteso era il primo tra Meloni ed Elly Schlein, segretaria del PD. Era un confronto atteso perché siamo un paese provinciale fino al midollo osseo.

Io credo che da questi confronti la Meloni ne esca bene. Non tanto per la sua arte oratoria, quanto per paradosso. Essendo lei proveniente dalla destra estremista il suo prestarsi al dibattito vale più di quello degli altri. Almeno questa è la mia impressione, confermata però dalla ripetuta presenza della leader di fronte a un microfono. L’ultima in settimana al Congresso della Cgil, dove ha preso, giustamente, diversi fischi ma anche degli applausi. Alla fine però tira dritto. Alla Schlein ribatte che sull’immigrazione il governo ha la coscienza a posto, ai sindacalisti dice che non si torna indietro sul reddito di cittadinanza e il salario minimo non si farà. Bene il confronto, insomma, ma l’esecutivo non ha effettivamente bisogno di dialogare per restare al comando.

Riforma fiscale
A proposito di temi economici il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge delega per la riforma fiscale, che il governo vuole rendere operativa entro i prossimi due anni. Si tratta di un provvedimento che andrà a incidere sulle nostre tasse, che è piuttosto ambizioso e rappresenta una sorta di manifesto economico per la destra al governo. In particolare il disegno di legge comprende la diminuzione delle aliquote Irpef, da 3 a 4, ovvero gli scaglioni di reddito per cui sono divise le aliquote fiscali. Meno aliquote significa meno differenziazione fiscale e quindi più iniquità, persone con redditi significativamente diversi si troveranno ad affrontare la stessa pressione fiscale. D’altronde questo è il principio della flat tax, la tassa piatta che impone a tutti coloro sopra un certo reddito la medesima aliquota (e infatti il disegno di legge in questione è un passo in quella direzione). Qui una sintesi delle altre novità previste nella legge delega per la riforma.
Figli di
Chiudiamo con una nota sul triste operato del governo in tema di diritti civili. La commissione Politiche europee del Senato ha bocciato le proposte di: un regolamento europeo per il riconoscimento dei diritti dei figli anche di coppie omosessuali; l’adozione di un certificato europeo di filiazione, proposto dall’UE per limitare ancora di più le discriminazioni. Nonostante le opposizioni abbiano votato compattamente è passata la linea del governo che, appunto, non vuole recepire la proposta europea.
Nei fatti non si tratterebbe di nient’altro che riconoscere i diritti di questi figli di coppie omogenitoriali anche negli altri paesi europei in cui dovessero recarsi.
Ma qui siamo ancora un passo più indietro, qualche giorno prima infatti il comune di Milano ha interrotto le registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali, salvo nel caso di bimbi nati all’estero da due donne. La richiesta è partita dalla prefettura che ha agito per conto ministero dell'Interno, che a sua volta ha attuato una decisione della Corte di Cassazione di dicembre sulla maternità surrogata. La sentenza della Corte stabilisce che i bambini nati all’estero con maternità surrogata devono essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori, quindi attraverso la formula dell’adozione in casi particolari. Questo passaggio può avvenire solo per volere di un giudice del Tribunale dei minori, e non con la semplice iscrizione all’anagrafe che rappresenta un semplice atto amministrativo. Semplice soprattutto nella forma, infatti questo era lo strumento a cui si stavano appellando alcuni sindaci, tra cui Beppe Sala a Milano, per riconoscere pari diritti a tutti. Strumento che da questa settimana non sarà più utilizzabile.
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