Che Casini
Nelle puntate precedenti: superspiegazione su cosa sono i catafalchi e perché non ci saranno nelle prossime elezioni del presidente della Repubblica, Silvio Berlusconi larger than life, aggiornamento spot sul covid, la dipartita di David Sassoli, polemichette rosa sulle mascherine.
Sigla
Quanto amiamo le campagne elettorali in questo paese? Faremmo solo quello dalla mattina alla sera: propaganda politica per far votare questo e quello. È proprio l’essenza del nostro fare politica: essere in una costante fibrillazione, una tensione consumata a suon di alleanze, strategie, interviste, dichiarazioni, esaltazioni e vilipendi. Sto pensando a cose che ci coinvolgono di più e non me ne vengono. Il calcio? Sì, ma non ha una ricaduta concreta sulla vita di chi se ne disinteressa completamente (la politica sì). Il cibo? Nel cibo non c’è conflitto, in Italia il cibo è perfetto sempre.
L’elezione del presidente della Repubblica è la prova plastica di quanto amiamo assistere a queste infinite partite di Risiko piuttosto che dedicarci a questioni meno intriganti ma decisamente più pratiche. Per dire, ecco come funziona in Germania: ogni membro dell’assemblea (l’equivalente dei nostri 1009 grandi elettori) ha facoltà di esprimere un nome; costui diventa eleggibile se accetta la candidatura; si può votare solo tra i nomi eleggibili, tutto il resto è scheda nulla; nei primi due turni di voto si vince con maggioranza assoluta (metà dei voti più uno), al terzo turno si vince con la maggioranza relativa (più voti degli altri). L’elezione dura una giornata, quanto è tedesco tutto questo?
Noi invece no, a noi questa roba qui farebbe sentire un male fisico. Dove andremmo a finire se Sabrina Ferilli non prendesse almeno un voto al primo turno? Un giorno solo per i tedeschi, da noi i vertici RAI hanno paura che l’elezione del prossimo inquilino del Quirinale tolga share Sanremo. Le elezioni cominciano il 24, il Festival il primo febbraio: pessimo timing. Quanto è italiano tutto questo? 🍕⚽️🇮🇹
Quarta votazione
La settimana scorsa abbiamo discusso di quali fossero le reali chance per Silvio Berlusconi di diventare presidente della Repubblica. In questa partiamo subito dicendo che entro domenica B ritirerà formalmente la sua candidatura. A quanto pare i voti non ci sono e non si riescono a trovare. Martedì Vittorio Sgarbi ha dichiarato: “Il Cav è triste, l'operazione Quirinale si è fermata”. Francamente ho perso il passaggio in cui Sgarbi è diventato portavoce del pensiero di Berlusconi, ma al di là della veridicità di questa dichiarazione la matematica conferma che il leader di Forza Italia non sarà il prossimo presidente della Repubblica. Il calcolo dovrebbe essere essenzialmente questo: il blocco di centrodestra dispone di 452 voti tra deputati, senatori ed elettori regionali. Quelli del centrosinistra sono 463. Mancano all’appello 94 parlamentari, a Berlusconi servirebbero altri 53 voti (più del 50%). Tra questi 94 ci sono almeno 35 parlamentari che per ragioni politiche non voterebbero Berlusconi, quelli che restano dovrebbero votarlo tutti. Siccome ciò è davvero impossibile che accada, in questo momento è verosimile che B stia elaborando una “exit strategy” onorevole.
Questa conta dei voti è utile non solo a scartare Berlusconi dalla lista dei papabili, ma anche a capire l’equilibrio tra gli schieramenti e pronosticare due scenari: il primo vede i voti del gruppo misto e quelli dei parlamentari di Italia Viva1 decisivi per eleggere un/una candidat* caldeggiato dal blocco di centrodestra o di centrosinistra; il secondo è che di due blocchi si accordino su un nome accettabile da entrambe le parti. Quest’ultima ipotesi, considerato il ruolo equilibratore e super partes del presidente della Repubblica, dovrebbe essere la più probabile. Chiaramente ogni pronostico sui nomi in questo momento è puramente speculativo. Se dovessi scommettere 2 euro sul grande gioco del Toto Quirinale punterei su Pier Ferdinando Casini. Politico di lungo corso, scuola democristiana, per anni volto dell’UDC (Unione Democratici Cristiani) e alleato con il centrodestra berlusconiano, alle ultime elezioni è stato eletto nel blocco di centrosinistra. Ma, ripeto, non ci punterei più di 2 euro.

Grillo indagato
Beppe Grillo è indagato dalla procura di Milano per traffico di influenze illecite2. L’inchiesta riguarda i contratti pubblicitari sottoscritti nel 2018-2019 da Moby Spa (compagnia navale) con il blog beppegrillo.it, l’indagine coinvolge anche Vincenzo Onorato, armatore della compagnia. Dall’inchiesta per ora è emerso che la Beppe Grillo srl, di cui Grillo è socio unico e legale rappresentante, ha percepito da Moby spa 120 mila euro annui negli anni suddetti per la diffusione di “contenuti redazionali” sul blog del padre fondatore del M5S. A questi vanno aggiunti 600 mila euro annui (tra il 2018-2020) pattuiti con la Casaleggio associati srl3, sempre per attività afferenti alla comunicazione della Moby.
Quindi un accordo pubblicitario a tutti gli effetti, cosa centra il traffico d’influenze? Alla base dell’inchiesta ci sarebbero conversazioni telefoniche tra Grillo e Onorato relative alle convenzioni per i collegamenti marittimi. Provo a riassumere: per dieci anni la compagnia dell’armatore Onorato aveva goduto del monopolio di alcune tratte marittime; nel 2019 una direttiva europea cambia le carte in tavola e impone che le tratte vengano assegnate con bando pubblico; nel 2021 il governo Conte II (con Toninelli ministro dei trasporti) ha pubblicato 6 gare e la Moby ne ha vinto solo una perdendo molti soldi; nelle intercettazioni delle telefonate ci sarebbe Onorato che si lamenta con Grillo di queste convenzioni e Grillo che si impegnerebbe a parlarne con il ministro Toninelli. E quindi l’ipotesi è che queste cifre relative alla comunicazione della Moby possano essere state allargate per ungere i meccanismi di questo dialogo.
L’inchiesta su Grillo sarebbe nata da quella più ampia che la procura di Firenze sta portando avanti da mesi sulla Fondazione Open, che dal 2012 al 2018 finanziava parte delle attività dell’ex segretario del Partito Democratico Matteo Renzi. Per il momento si è solo agli inizi e Grillo avrà tempo e modo di difendersi.
Contagi stabili
Secondo gli ultimi aggiornamenti dall’Istituto superiore di Sanità i contagi si sono stabilizzati, anche se restano sopra la soglia di allarme: 650mila circa nell’ultima settimana. Intanto il governo ha firmato il DPCM con le attività commerciali e i servizi alla persona in cui non bisognerà presentare il green pass (entra in vigore dal primo febbraio): alimentari, ospedali e giustizia. Passano in zona arancione Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia. La Valle d’Aosta è la regione con più ingressi (in media) in terapia intensiva e rischia un prossimo ritorno in zona rossa.
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In settimana il sindaco di Messina Cateno De Luca si è dimesso per protestare contro l’obbligo di Super green pass per attraversare lo Stretto. Un paio di giorni dopo i governatori di Calabria e Sicilia hanno firmato un’ordinanza congiunta che consente di attraversare lo Stretto anche a coloro in possesso del solo green pass base. Nel video sopra l’ex magistrato Angelo Giorgianni approda in Sicilia dopo aver attraversato lo stretto su una barca di pescatori come gesto di protesta. Ha dichiarato all’Ansa che è sprovvisto di grenn pass.
Sigla
Il partito di cui Matteo Renzi è segretario.
Cos’è un’influenza illecita? Commette influenza illecita chiunque sfrutti relazioni (esistenti o presunte) con un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio per farsi da tramite con altri soggetti, ricevendo denaro o altra utilità da questi in cambio della propria mediazione illecita.
Società fondata al tempo da Roberto Casaleggio, l’altro padre fondatore del Movimento 5 Stelle.