È tutto un equilibrio sopra la follia
Nell’ultima puntata: la conferenza stampa di Draghi che ha introdotto l’obbligo del green pass, Salvini che corre a vaccinarsi (seguito dalla Meloni questa settimana), la pioggia di emendamenti sulla riforma della giustizia e il ddl Zan, foto e tweet che lasciano poche speranze sul futuro dell’umanità.
Sigla
Come nel finale di puntata di una serie su Netflix la settimana scorsa c’eravamo lasciati con la suspanse per l’immediato futuro del green pass: dopo l’annuncio dell’obbligatorietà per l’accesso ad alcune strutture pubbliche, questa settimana il governo avrebbe dovuto fornire indicazioni sulla scuola e sui trasporti, ma così non è stato.
Tutto rinviato alla settimana prossima, e per una ragione superiore a tutte le altre: bisogna prima trovare un accordo sulla riforma della giustizia. Le cose non sono collegate in senso logico, ma lo sono dal punto di vista politico: Draghi vuol cercare di tenere gli animi distesi sulla questione green pass in modo da non rendere più complesso il dialogo sulla riforma scritta da Marta Cartabia1. Inoltre è chiaro che una parte del paese sta reagendo male al tema dell’obbligatorietà del green pass, al tempo stesso la situazione dei contagi lascia lo spazio per temporeggiare.
Intanto si monitora la situazione degli altri paesi: in Gran Bretagna i contagi sono in rapido calo, in Francia è stato approvato l’obbligo vaccinale per i sanitari. Anche oltralpe si protesta contro una politica troppo repressiva. In Italia la prospettiva che bisognerebbe scongiurare è quella di una contrapposizione troppo marcata tra coloro che hanno fatto il vaccino e chi proprio non vuole. Sicuramente esiste una considerevole percentuale di posizioni deliranti rispetto al tema vaccinale, ma non bisognerebbe perdere del tutto la confidenza con il contraddittorio in modo da poter stimolare un dibattito buono per raggiungere l’obiettivo comune. Invece no, in Italia questo esercizio non si riesce a fare e così i no vax e tutti coloro che hanno dubbi e paure tali da non vaccinarsi entrano in trincea per difendersi a oltranza.
Che esagerazione
Cerchiamo di ricordarci innanzitutto i numeri e di non sovrastimare i fenomeni. Tra gli over 60 ci sono 2 milioni e mezzo di non vaccinati, altrettanti tra i 50 e i 59 anni. Quindi ci sono 5 milioni di non vaccinati over 50. Dopo l’annuncio del green pass le prenotazioni hanno avuto un’impennata, ma soprattutto tra i giovani. Tra il personale scolastico mancano all’appello dei vaccini 222 mila persone, circa il 15%. Questi ultimi sono il centro del discorso, perché la scuola deve ripartire in presenza (su questo non c’è dialogo 😘).
Altra roba che a me sembra un po’ eccessiva: “i casi sono di nuovo in aumento”, sì ma non si tratta di una crescita esponenziale e le ospedalizzazioni sono ampiamente sotto controllo.

Giustizia è fatta
La settimana scorsa avevamo parlato di due aggiornamenti rispetto alla riforma della giustizia. Il primo era la pioggia di emendamenti, la maggior parte dei quali era stata firmata dal M5S. Il secondo era il commento di Cafiero De Raho2 sul fatto che il disegno di legge avrebbe reso più complicati i processi per mafia.
Al termine di una giornata di lavori, che dicono a dir poco “concitata”, è arrivato l’accordo in Consiglio dei Ministri sul punto della prescrizione. Andiamo in ordine: la riforma Bonafede (che è la legge attualmente in vigore) prevede l’abolizione della prescrizione dopo il primo giudizio (sentenza di primo grado); la riforma Cartabia (quella in discussione) aggiunge a questa condizione dei limiti di tempo: due anni per il giudizio di appello (II grado) e un anno per la Cassazione (III grado).
L’accordo raggiunto tra governo e M5S prevede che nel II grado di giudizio (l’appello) ci saranno 6 anni di tempo per quei reati che prevedono l’aggravante mafiosa e nessun limite per l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Questo sistema varrà anche per i reati di: terrorismo, violenza sessuale, traffico internazionale di stupefacenti.
Quindi la riforma diventerà legge? Probabilmente sì. Il primo agosto arriverà alla Camera e, stando ai patti, la maggior parte degli emendamenti dovrebbe essere ritirata. Ci saranno ulteriori discussioni e polemiche, ma si vede la linea del traguardo.
Un uomo vero, un pistolero
Chiudo con una tripletta di notizie connessa da un filo rosso un po’ angosciante. La settimana scorsa l’assessore leghista del comune di Voghera Massimo Adriatici ha sparato e ucciso il cittadino marocchino Youns El Boussetaoui in seguito a una colluttazione. Le indagini sono ancora in corso.
Il candidato sindaco a Milano (cdx) Luca Bernardo, primario del reparto di pediatria all’ospedale Fatebenefratelli, è entrato durante i turni di notte armato di pistola.
Un consigliere comunale di Licata (Agrigento), eletto con la Lega nel 2018, ha sparato 4 colpi di pistola contro un suo socio in affari ferendolo a un braccio.
E dal Texas è tutto, a voi la linea.
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Prima di mettervi in viaggio un’occhiata ai cantieri autostradali.
Il Tweet

Un minuto di Travaglio3 a ruota libera su Draghi. Era invitato alla festa di Articolo Uno che è il partito di cui fa parte il ministro della salute Roberto Speranza. Il tutto con sottofondo di cicale che fa molto estate ☀️.
Compiti per le vacanze
Mi sa che è arrivato quel momento dell’anno in cui l’unica cosa saggia da fare è mettere il cervello in freezer e lasciarlo lì un paio di settimane. Quindi sabato 7 agosto invierò l’ultima newsletter prima di un paio di settimane di stop. Chissà, invece, quanti giorni di chiusura ci saranno in parlamento.
Che poi nelle due centrali di agosto si può andare in vacanza giusto con lo stipendio di un sottosegretario. Lo pensavano anche gli antichi greci che infatti preferivano starsene a casa.
Ci salutiamo la prossima settimana, intanto i compiti per le vacanze: inoltrare, condividere, raccontare Poletichette a un’altra persona che può essere interessata a ricevere questa newsletter!
Sigla
Ministra della giustizia.
Procuratore nazionale antimafia.
Direttore Il Fatto Quotidiano.