Ricordati che devi morire
Nell’ultima puntata: le istituzioni celebrano la vittoria dell’Italia agli Europei e prime pagine di giornali non così soddisfatte, un green pass alla francese? Sì, no, forse. Un punto sulle grandi aziende e i tagli alla forza lavoro, infine il ddl Zan e il muro di gomma su cui sta andando a sbattere.
Sigla
A me ha ricordato un po’ una famosa scena di Non ci resta che piangere: Draghi in versione Savonarola risponde a una domanda e dice: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire”. E Salvini non solo ha detto “sì, sì, ora me lo segno” ma il vaccino lo ha fatto il giorno dopo ponendo fine a un mesetto buono di rimandi. Buon per lui.
La conferenza stampa del Premier è servita però soprattutto ad annunciare l’obbligatorietà del green pass. Dal 6 agosto sarà obbligatorio mostrare il certificato vaccinale per entrare in diversi luoghi pubblici al chiuso (ristoranti, cinema, fiere…); il colore della regioni, e le relative restrizioni, saranno decisi non più in base ai contagi ma in base alle ospedalizzazioni. Lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021.
Il provvedimento ha portato con sé immediate proteste (manifestazione di Torino) e altrettanti consensi (impennata delle prenotazioni), restano però alcuni nodi molto importanti: scuola e lavoro. A tal proposito ho trovato molto interessante la proposta di Confindustria: consentire l’ingresso in azienda solo tramite green pass. Ovviamente per il dipendente che esercita il proprio diritto a non vaccinarsi toccherebbero conseguenze soprattutto di tipo economico, ma sarebbe una spinta decisiva in chiave vaccini, considerata anche la scarsa opera di persuasione effettuata dal governo. Ripeto, al momento si tratta solo di una proposta, ma intanto:
voi che ne pensate? (potete inviare una risposta a questa mail, se no parlo sempre io)
All-in sulla giustizia
Alla conferenza sul green pass ha partecipato anche Marta Cartabia, ministra della Giustizia. Nell’occasione è stato annunciato che il governo chiederà la fiducia1 sulla riforma della giustizia, che arriverà alla Camera il 30 luglio. A inizio settimana sono arrivate delle critiche abbastanza dure al testo della riforma da parte di Federico Cafiero De Raho2: “con tempi così brevi per l'appello si prospettano conseguenze molto gravi nel contrasto alle mafie, al terrorismo e alle altre illegalità". In pratica De Raho ritiene che vi sia il rischio di far cadere in prescrizione indagini per reati gravi legati alla criminalità organizzata. Una visione eccessiva, forse, che però rappresenta bene la delicatezza del dibattito e la pluralità di visioni in campo.
Da un punto di vista politico il partito più interessato da questa riforma è il Movimento 5 Stelle, considerato che quello della Cartabia è un maxi-emendamento alla riforma del ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Conte e Draghi si sono visti a inizio settimana e sembrava che si potesse trovare il compromesso su alcuni punti per far felici tutti. Il giorno dopo il M5S ha presentato 900 emendamenti (!!!). Sommando quelli degli altri partiti siamo a più di 1600 emendamenti3. Nei prossimi giorni quindi si parlerà molto di questo e dei vari tentativi di trovare un accordo.

Intanto la ministra della Giustizia Cartabia ha riferito in Senato rispetto alla visita a Santa Maria Capua Vetere, sperando che alle parole seguano presto i risultati delle indagini e relative sentenze.

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Il Tweet

Su Twitter c’è questo terribile problema degli avvelenatori di pozzi. Qui il deputato Borghi (Lega) parla addirittura di Apartheid Vaccinale, dove la segregazione la subirebbero quelli che non vogliono vaccinarsi e di conseguenza non avranno il green pass. Nelson Mandela perdonali 🙏 .
Sigla
Chiedere la fiducia vuol dire confermare o meno la presenza di una maggioranza in parlamento. Se, ad esempio, in questa votazione sulla riforma della giustizia fossero in maggioranza i NO il governo Draghi sarebbe finito. Un tempo questa prassi veniva utilizzata soprattutto per ricompattare i gruppi di maggioranza, oggi è più un modo per velocizzare le approvazioni di una legge.
procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.
proposte di modifica.