Le dimensioni del mio caos
Nelle puntate precedenti: il primo settembre e l’arrivo del Green Day, le polemiche sull’utilizzo del Green Pass e la sua estensione, “I no vax si paghino le cure da soli”, i problemi di Enrico Letta con le elezioni suppletive di Siena.
Sigla
Per certi versi sembra di essere tornati al Conte I, governo di alleanza tra Movimento 5 Stelle e Lega nato dopo le elezioni del 2018. Quell’esecutivo introdusse due provvedimenti particolarmente importanti: il Reddito di cittadinanza e Quota 100. Il primo (promosso dal M5S) un sussidio per le persone con basso (o prive di) reddito, il secondo (promosso dalla Lega) un anticipo della pensione per coloro che tra l’età anagrafica e gli anni di contributi abbiano raggiunto, appunto, la quota 100.
Entrambe le leggi sono ancora in vigore ma si discute dell’eventuale rinnovo, considerate le ingenti risorse impiegate per metterle in atto. Su questo punto ha dato il proprio parere l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE): tenere il Reddito di cittadinanza, lasciar scadere Quota 1001 (che andrebbe eventualmente rinnovata a fine 2021). Ciò al fine di non rallentare la ripresa del paese, che quest’anno avrà una crescita prevista del PIL superiore al 5,9%. In pratica stiamo superando le aspettative e a fine anno dovremmo tornare ai livelli pre-covid.
Su cosa fare dei due provvedimenti si è scatenato il dibattito politico con posizioni molto frastagliate. In sintesi Lega e M5S vorrebbero cancellare la legge promossa dall’altro partito salvando la propria. Entrambe le forze politiche sono ancora nella maggioranza di governo e continuano a essere in pessimi rapporti. Bentornati nel 2018.
Il Reddito di cittadinanza non va bene così
Lo sostengono praticamente tutti, anche l’OCSE. Questo perché è bene che la povertà sia stata ridotta (è non abolita, sorry Di Maio), ma l’occupazione non è cresciuta. Secondo il ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti (Lega) il Reddito dovrebbe trasformarsi in “lavoro di cittadinanza”, ma non è chiaro cosa intenda. È comunque una posizione più morbida di quella di Salvini che vorrebbe votarne la soppressione, accodandosi a Meloni (Fratelli d’Italia) che lo ha definito “metadone di Stato”.
La posizione del governo è tesa a mantenere il Reddito di cittadinanza agendo però sull’inserimento lavorativo favorito dai centri per l’impiego. Su questo finora c’è stato un fallimento totale. In questi giorni il ministro del Lavoro Orlando (PD) ha presentato un piano da 5 miliardi per dare lavoro a 3 milioni di persone (in Italia il Reddito è percepito da 1,2 milioni di famiglie). Ci sarà tempo per approfondire questo programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) rivolto soprattutto a donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30, lavoratori over 55.
E le pensioni?
I fatti sono questi: Quota 100 scade il 31 dicembre e in assenza di ulteriori provvedimenti si tornerà alla legge Fornero: l’età pensionabile tornerà ai 67 anni. Chiaramente sarebbe una scelta meno dispendiosa ma altamente impopolare e si sta lavorando a una mediazione, tenendo conto dei numeri forniti dall’INPS. Secondo il presidente Tridico2, che all’epoca promosse Quota 100, la Quota 41 di cui si discute in queste ore (uscita dal lavoro anticipata con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età) non è fattibile. Appare però come una stima troppo negativa che considera la possibilità che il 100% delle persone con 41 anni di servizio chiedano la pensione anticipata, poco probabile. C’è molto ancora da discutere e tanti conti da fare, intanto Salvini cercherà di capire come trasformare questa sconfitta nella solita dimensione a lui congeniale: il caos.

Uragano Matteo
Già dalle righe qui sopra risulterà chiaro che in questo momento Matteo Salvini (e, in parte, la Lega) è una sorta di scheggia impazzita che non si riesce a gestire. La scorsa settimana abbiamo visto come il suo partito abbia votato un emendamento che avrebbe comportato la soppressione del Green Pass, e lo stesso è accaduto anche questa settimana. Nella fattispecie l’emendamento, promosso da Fratelli d’Italia, proponeva l’esenzione dei minorenni dall’obbligatorietà del Green Pass (ma non è stato approvato). Quindi alla fine il Consiglio dei Ministri ha votato per l’estensione del Green Pass, e così anche la Lega seppur con una consistente astensione. Ricapitolando: la Lega che è al governo vota emendamenti proposti dall’opposizione ma alla fine si adegua alla maggioranza e vota per l’allargamento del Green Pass. Cosa ha ottenuto Salvini? Niente di significativo, almeno rispetto al certificato verde. Peraltro, ricordiamo, questa schizofrenia politica è sempre possibile grazie al semestre bianco che non permette di sciogliere le camere nei 6 mesi che precedono l’elezione del presidente della Repubblica. Quest’atteggiamento della Lega potrebbe rappresentare un tentativo di ricucire i rapporti con Fratelli d’Italia proprio nell’ottica della futura votazione del capo di Stato.
Chiudiamo con un inciso: il governo ha esteso l’obbligo di Green Pass a chiunque entrerà in scuole e università, compresi genitori e personale scolastico. Ricordo che l’obbligo non c’è per gli studenti, sì per gli universitari.
Terza dose
Il Comitato tecnico scientifico ha dato l’ok alla somministrazione della terza dose per soggetti immunodepressi, anziani in Rsa e operatori sanitari più a rischio di esposizione al contagio. Si partirà a fine settembre.
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Un po’ di nomi e numeri sui candidati alle elezioni del 3 - 4 ottobre. Si vota in 1160 comuni, tra cui Roma, Napoli, Torino, Milano, Bologna, e anche per le regionali in Calabria. Nelle 5 città più grandi ci sono 63 candidati sindaco, solo a Roma sono 22 😱.
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A inizio settimana Repubblica ha pubblicato la lettera di un 37enne grafico che racconta la propria esperienza lavorativa: dopo 6 anni di rapporto esclusivo l’azienda gli chiede di firmare una dichiarazione di collaborazione esterna, figurando quindi come impiegato a partita iva (anche se finta). Il grafico si dice indeciso sul da farsi, licenziarsi o accettare. Francesco Merlo, che cura la rubrica delle lettere di Repubblica, definisce questo un “trucco da precariato eterno”, giustamente. Solo che su Facebook si scopre che il grafico Tobia Bufera è in realtà il giornalista Fabio Butera, e che l’azienda della proposta è proprio Repubblica che tre anni fa ha messo sul piatto le suddette condizioni. Purtroppo lo stesso Butera fa notare che questa situazione equivale alla normalità in quella e tante altre redazioni. Chapeau comunque per la trovata geniale.
Sigla
Quando si parla di Quota 100 si considera anche Opzione donna, un provvedimento parallelo e simile, rivolto solo alle donne: anticipo della pensione per le lavoratrici dai 58 anni di età che hanno già 35 anni di contributi.
Pasquale Tridico è presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) da marzo 2019.