Post sbornia
Nelle puntate precedenti: l’elezione del presidente della Repubblica in progress, l’umiliazione di Elisabetta Casellati, le chance concrete di Elisabetta Belloni, un post Instagram di Casini ad altissimo quoziente boomer.
Sigla
Ok, lo so: dopo la settimana scorsa è dura rimettersi a parlare di politica, almeno a me va un po’ così. È come se nei sette giorni passati avessi fatto una scorpacciata di retroscena e maratone Mentana, quindi sono ancora troppo sazio per mandarne giù altri bocconi. Poi c’è Sanremo, il passaggio da uno spettacolo all’altro in cui la politica, vuoi o non vuoi, c’entra sempre. La costante è sempre quella: grossi eventi mediatici che accentrano l’attenzione di milioni di italiani e sollevano corpose polemiche sui social. Da una parte è bello ritrovarsi in una sorta di collettivismo digitale, un aspetto che secondo me apprezziamo di più dopo il primo lockdown. Dall’altra seguire questi eventi equivale a esporsi a mitragliate di commenti e opinioni, aspetto che non giova né alla mia voglia né alla mia capacità di sintesi. Detto questo facciamo tutti un grandissimo sforzo e ripartiamo da una domanda che già sembra così lontana, eppure no: com’è finita l’elezione del presidente della Repubblica?
Bravo, bene, bis
All’ottava votazione il presidente uscente Sergio Mattarella è stato riconfermato con una larga maggioranza di 759 voti. Nonostante avesse più volte dichiarato di non essere disponibile a un secondo mandato ha risposto positivamente alla chiamata del parlamento. Giovedì ha prestato il suo giuramento accompagnandolo con un discorso sommerso dagli applausi.
Mattarella sarebbe potuto essere rieletto lunedì 24 febbraio alla prima votazione, se i grandi elettori avessero voluto. Invece si è prima dovuti arrivare al muro contro muro. Come scritto la settimana scorsa, venerdì Letta-Salvini-Conte avevano trovato un accordo sul nome di Elisabetta Belloni, capo del DIS1. Una volta fuori dal luogo dell’incontro i tre leader sono stati assaliti dai giornalisti, e lì il colpo di genio: mentre Letta non fornisce alcuna chiara indicazione Salvini e Conte provano a intascarsi la candidatura della Belloni e dichiarano alla stampa l’accordo su “una presidente donna”. A quel punto il PD decide di sfilarsi e attendere l’evolversi degli eventi. Durante la notte la candidatura della Belloni si sfalda e alla fine Salvini è costretto a cedere: la Lega propone il Mattarella bis (dopo aver visto bruciare circa 22 nomi proposti), quindi in poche ore buona parte dei gruppi parlamentari dichiara, ben contenta, la propria volontà a confermare il presidente uscente.
Chi ha vinto
Sergio Mattarella: al di là della facile ironia sul pensionamento rimandato, diversi addetti ai lavori sostengono che il presidente sapesse già come sarebbe andata. In ogni caso va bene così, torna al suo posto tra gli attestati di stima, la sua influenza ne esce molto rafforzata.
Enrico Letta: il presidente della Repubblica resta in area di centrosinistra, e non era affatto scontato. Utilizza il solito attendismo consapevole che gli avversari non hanno i numeri e le abilità per trovarli (e ha ragione).
Giorgia Meloni: la coerenza del trovarsi all’opposizione continua a pagare. Infatti non vota Mattarella e, così facendo, indebolisce ulteriormente l’alleanza di centrodestra potenziando la propria influenza.
Chi ha perso
Mario Draghi: a un certo punto è risultato palese che volesse andare al Quirinale. Altrettanto palese è stata la volontà del parlamento di farlo restare a Palazzo Chigi2.
Matteo Salvini: una settimana da king maker3 e non ha ottenuto praticamente nulla. Indebolisce la sua posizione nel centrodestra in favore della Meloni. Indebolisce la sua posizione nel governo essendo l’unico (tra i partiti di maggioranza) a non aver chiesto subito la rielezione di Mattarella.
Il Movimento 5 Stelle: nella notte precedente all’elezione di Mattarella si è consumata la spaccatura all’interno del M5S. Giuseppe Conte ha seguito la pista Belloni assieme a Salvini in un revival del governo gialloverde. L’azzardo non solo non ha pagato ma ha anche sollevato la riprovazione di Luigi Di Maio che ha ammonito Conte pubblicamente. Prossimamente andranno seguiti e approfonditi gli sviluppi di questa disputa che potrebbe cambiare l’identità del Movimento e, potenzialmente, del governo tutto.
Cambiano le regole
Nuova infornata di regole covid pubblicate questa settimana. La principale è quella che riguarda la scuola: dalla primaria in poi viene eliminata la didattica a distanza per gli studenti vaccinati, ridotta a 5 giorni per gli altri. Per la scuola dell’infanzia invece non c’è questa distinzione, poiché ancora non è stato approvato il vaccino sotto i 5 anni.
Il decreto proroga chiusura delle discoteche e obbligo di mascherina all’aperto fino al 10 febbraio. Per chi ha concluso il ciclo vaccinale non ci saranno restrizioni nemmeno in zona rossa (anche se nessuna regione è giunta ancora a quel punto). Infine il Green Pass non scade più, almeno nell’immediato. Infatti ci sono persone che hanno fatto la terza dose a settembre e per loro sono già passati quasi 6 mesi dall’ottenimento del certificato verde, che quindi sarebbe presto scaduto.
Chiudo con Paxlovid, la pillola anti covid della Pfizer, che ha cominciata a essere distribuita presso le strutture sanitarie regionali. Gli studi indicano un’efficacia di Paxlovid dell’89% se assunto entro massimo 5 giorni dalla malattia (in forma grave).
Altre Notizie
Il PIL italiano non cresceva così (+6,5%) dal 1976; l’inflazione, d’altra parte, è salita del 4,8% come non succedeva dal 1996.
Un pezzo del Guardian sul neomelodico napoletano (ENG).
E i marò? Archiviata l’indagine per omicidio.
Dovremmo abolire l’alternanza scuola-lavoro?
Il Tweet


Il Festival è anche politica, si sa (anche se a molti non va giù). Ornella Muti, co-conduttrice della prima serata, ha destato un po’ di scandalo con le sue affermazioni pro-cannabis a scopo terapeutico. Qui sopra un tweet di Riccardo Magi, parlamentare del partito +Europa e tra i promotori del referendum sulla cannabis che si dovrebbe votare quest’anno. Nella foto c’è la Muti con in mano un mazzo di canapa donatole dal comitato.
Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, più comunemente definito come “i servizi segreti”.
Sede istituzionale della presidenza del Consiglio.
Cioè colui che ha il compito di dirigere le trattative.