Que fantástica esta fiesta
Nell’ultima puntata: la disputa tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo sullo scettro del Movimento 5 Stelle, la violenza in divisa nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, la destra che non trova candidati per fare i sindaci.
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Prima o poi questo paese si doterà di una legge per salvaguardare l’incolumità dei renziani. Questa settimana infatti l’ex sindaco di Firenze è entrato nel dibattito sul ddl Zan, sollevando le solite polemiche e proponendo una sorta di accordo sul testo, che potremmo sintetizzare così: togliere il termine “identità di genere” e inserire una clausola salva-idee per tutelare la libertà di opinione. Renzi espone il giusto dubbio che questa legge, che probabilmente sarà votata in segreto1 e sulla quale gravano molti dubbi, così com’è non passi. Il problema però è che le modifiche proposte sembrano dare ragione alle destre, pertanto anche se la legge dovesse poi essere votata dalla stragrande maggioranza dei senatori perderebbe comunque di senso.
Venendo al sodo: in più di un’intervista (questa è particolarmente gustosa) Renzi ha confermato che Italia Viva voterà a favore. Ci sono però dubbi su alcuni contrari nel PD e nell’M5S. Il paradosso è che se la legge non dovesse passare la colpa potrebbe essere dello stesso partito che l’ha proposta (e ovviamente della destra che l’ha apertamente osteggiata). Non dimentichiamo poi che la legge verrà discussa in Senato il 13 luglio, se continua a non esserci un accordo l’eventuale votazione può arrivare tranquillamente a settembre (ah, la democrazia 😎 ).
Riforma della giustizia
L’altro fronte caldo di questa settimana è stato quello relativo alla riforma della giustizia. Un pacchetto di proposte sul processo penale che è stato scritto dalla ministra Marta Cartabia e che è stato approvato dal Cdm2 (arriverà alla Camera verso fine luglio).
Questa riforma è, in sostanza, un maxiemendamento3 a quella che è stata la riforma della giustizia fatta approvare dall’ex ministro Alfonso Bonafede del M5S. Ovviamente il partito di Conte mastica amaro a vedere modificati dei provvedimenti che erano diventati dei totem per l’identità del Movimento, ma Draghi ha chiesto e ottenuto compattezza sulla riforma che sarà strumentale allo sblocco dei soldi del recovery fund.
Ma nelle pratica cosa prevede questa riforma? La questione meriterà un approfondimento (promesso 🤞 ) ma in soldoni potremmo dire che si tratta di un tentativo di accorciare i tempi del processo penale. Il punto più controverso è stato relativo alla prescrizione, che la vecchia riforma Bonafede aboliva dopo il primo giudizio (sentenza di primo grado). Questo esponeva l’imputato a un limbo potenzialmente molto lungo, in attesa di un verdetto. Se la prescrizione mette la parola fine alle lungaggini dei processi, secondo la legge attuale questa fine non c’è mai. La riforma Cartabia lascia le cose così, ma impone dei tempi: due anni per il giudizio d’appello (II grado) e uno per la Cassazione (III grado). In pratica la prescrizione è tornata ma dalla porta di servizio.

Chiudo con una quasi/buona notizia: mercoledì la camera ha approvato la mozione per chiedere al governo la cittadinanza italiana per Patrick Zaki, studente egiziano che studiava all’Università di Bologna e che è detenuto da un anno e mezzo in Egitto. Il processo di concessione della cittadinanza non è così fluido, ma potrebbe essere molto importante ai fini di un eventuale scarcerazione. Eddai, su!
Altre Notizie
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Un giorno qui sarà tutta variante Delta.
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In settimana Chiara Ferragni ha commentato le mosse di Renzi di cui sopra apostrofando il tutto con un “i politici fanno schifo”. Renzi non ha mancato di invitare la Ferragni a un confronto che evidentemente gli avrebbe fatto piacere in termini di visibilità. Si stima che il pubblico potenziale della coppia Ferragni-Fedez giri intorno ai 30 milioni di seguaci. Quindi si è parlato molto della possibilità che avrebbero di fare un partito (o una religione, aggiungo io).
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Il regolamento del Senato, articolo 113, prevede che si possa richiedere lo scrutinio segreto per “le deliberazioni che incidono sui rapporti civili ed etico-sociali”.
Consiglio dei ministri.
Modifica di una legge in più punti.