L'Europa ci guarda
Nelle puntate precedenti: un lungo focus sui punti principali della prossima legge di Bilancio quali reddito di cittadinanza, flat tax, pensioni, da recuperare se l’avete persa.
Sigla
Come ipotizzabile questa settimana è andato in scena il principio delle polemiche sulla legge di Bilancio, con partiti e parti sociali intente a cercare di tirare la giacchetta al governo. Sarà un balletto lungo un mese, il tempo utile per approvare la legge. Le coperture sono al limite, come già spiegato più volte, ma chiaramente ognuno cerca di portare acqua al proprio mulino.
Qui c’è il testo nella sua versione più aggiornata, già approvato dalla ragioneria dello Stato.
C’è qualche novità rispetto a quanto detto la scorsa settimana. Spicca l’obbligo di accettazione dei pagamenti con POS da 60€ in su, mentre all’inizio si era detto 30. Il governo dunque prosegue nella direzione del contante💸 così convintamente che anche il presidente della Repubblica, in una nota, ha dovuto ricordare che l’evasione fiscale è un problema grave del nostro paese. Ci sono diversi altri aggiornamenti più o meno significativi che però varrà la pena valutare quando la legge sarà effettivamente votata, e il processo richiede ancora tempo.
Intanto piovono contestazioni: venerdì 2 il Movimento 5 Stelle è sceso in piazza a Napoli per protestare contro l’abrogazione del Reddito; nella stessa giornata è stato indetto uno sciopero generale da parte di diverse sigle sindacali; il sindacato Spi-Cgil (pensionati) scende in piazza a Roma il 16 dicembre.

PNRR
Se il Bilancio ha (avrebbe) bisogno di maggiori fondi, il problema opposto pare si stia verificando per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dall’Unione Europea sono per ora arrivati 66,9 miliardi di euro sui 191,5 complessivi che l’Italia ha l’obbligo di investire entro il 2026. Il problema nell’immediato è questo: bisogno portare a termine entro l’anno i 55 obiettivi del secondo semestre 2022 al fine di sbloccare un’altra rata da 19 miliardi. Per portare a casa i 55 obiettivi il governo avrebbe già dovuto spendere 22 miliardi, ma secondo voci ufficiali dello stesso esecutivo una volta fatti i conti risulterà una spesa decisamente più bassa. In sostanza abbiamo speso meno di quello che avremmo dovuto.
Il governo fa leva sul fatto che l’inflazione ha modificato i costi rendendo l’operazione più difficile da portare a termine. Facciamo un esempio pratico: bisogna modernizzare un’infrastruttura, il governo mette i soldi per un bando di gara i cui fondi sono stati calcolati secondo un prezzo. Poi arriva l’inflazione che fa salire quel prezzo, i fondi del bando rischiano di essere insufficienti e le aziende non si fanno avanti, così il bando di gara rischia di andare perso e l’opera non compiuta. Questo è in sostanza quanto viene lamentato dal governo nei confronti dell’Unione Europa. La richiesta è quella di rivedere gli obiettivi del PNRR o, almeno, le scadenze da rispettare. Non è un caso che nei giorni in cui alcuni ministri hanno esposto queste problematiche si trovassero in Italia i tecnici della Commissione Europea per valutare lo stato di avanzamenti degli obiettivi. Tra questo e la valutazione della prossima legge di Bilancio il destino del nostro paese è ancora una volta in mano al giudizio dell’Europa.
Decision making
Segnalo 3 provvedimenti del governo Meloni in merito a questioni di stretta attualità:
prorogata fino al 31 dicembre l’autorizzazione a cedere “mezzi, materiali e equipaggiamenti militari” all’Ucraina. Ciò sempre passando prima da Camera e Senato per raccogliere pareri. In sostanza una mossa che prolunga il modus operandi del governo Draghi e conferma la volontà del governo attuale di proseguire a inviare armamenti all’esercito ucraino.
decretato lo stato di emergenza dopo la frana che ha colpito Casamicciola Terme, a Ischia, e stanziati due milioni per la prima emergenza.
decreto Rave: un emendamento alla legge specifica che il reato sussisterà solo per “chiunque organizza e promuove l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici e privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento" quando "dall'invasione deriva un concreto pericolo" per la salute o l'incolumità pubblica a causa dell'inosservanza delle norme su droga, sicurezza e igiene. In questo modo si esclude l’applicabilità della legge in altre situazioni come manifestazioni e occupazioni studentesche. Cancellato anche il riferimento a 50 come numero minimo di partecipanti. Cambia il numero della legge, non più 434bis ma 633bis. Restano le medesime pene (di cui avevamo già parlato qui) per gli organizzatori, i partecipanti potranno essere perseguiti solo per reato di invasione di terreni o edifici (l’art. 633, appunto).
Altre Notizie
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Il Tweet
Chiudiamo con una notizia riconciliante. Questo sopra è un comunicato della Corte di Cassazione rispetto all’obbligo vaccinale deciso dal governo Draghi 2021 (che ricadeva nello specifico su alcune categorie professionali e tutte le persone sopra i 50 anni). La Corte ha detto che il provvedimento, preso in quel preciso momento, era regolare secondo la Costituzione. Peraltro in settimana sono arrivate le prime multe a chi non ha fatto il vaccino e non ha fornito una spiegazione in un tempo previsto di 180 giorni. La Lega di Matteo Salvini vorrebbe applicare una sorta di congelamento della multa, che ammonta a 100€ (questa era la parte meno riconciliante della notizia).
Sigla
Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, l’organo che controlla i servizi segreti.